Per individuare la corretta intensità di Zona 2 esistono diversi approcci:
Il metodo più efficace è utilizzare la frequenza cardiaca, per ottenere un dato molto accurato bisognerebbe effettuare un test cardiopolmonare da sforzo e stabilire il punto di massima ossidazione dei grassi (FatMax), dato che cambia in base alle caratteristiche del soggetto e al suo condizionamento aerobico.
L’alternativa più semplice è utilizzare dei parametri standard, inizialmente si indicava la zona 2 tra il 60 e il 70% della FCMax, ad oggi sembra più veritiero un intervallo dal 60 al 75% FCMax.
Se non siamo in grado di utilizzare la frequenza cardiaca. Un altro parametro che ci permette di valutare se ci troviamo nella corretta intensità è la respirazione, ad intensità di zona 2 dovremmo essere in grado di correre respirando esclusivamente dal naso, bocca chiusa senza la minima fame d’aria.
Eviterei invece di utilizzare la velocità come parametro troppo statico e poco identificativo del nostro stato di forma giornaliero.
Nella definizione dell’intensità di zona 2 purtroppo si commettono spesso errori. Il più frequente è impostare delle percentuali più alte rispetto a quelle che ti ho precedentemente indicato, alcuni soggetti impostano la Z2 fino al 80-85% della FcMax, finendo per sbagliare intensità e non ottenere i risultati attesi da questo tipo di allenamento.
E’ importante essere rigorosi nella definizione delle intensità oppure non si otterranno gli adattamenti attesi.
Altro errore è confondere la Zona 2 del sistema a 5 zone cardio con la zona 2 del sistema polarizzato, che è basato su 3 zone. Nel primo zona 2 è un’intensità completamente aerobica nel secondo ci troviamo tra la soglia aerobica e quella anaerobica quindi un’intensità totalmente diversa.